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Domenica a Napoli si sono svolte le prime due qualificazioni alla finale del Gran  Criterium: l’ impressione complessiva è stata più che positiva e quindi in controtendenza con quanto si era visto sin’ ora. Pare proprio che, all’ interno della generazione 2012, comincino a delinearsi, più chiaramente, i rapporti di forza, con la presenza di soggetti, già competitivi, in grado di puntare molto in alto il prossimo anno. Lo è sicuramente il vincitore della batteria B, quel Tony Giò che fin dagli esordi è stato sotto la “ lente di ingrandimento “ della critica perché in possesso di una genealogia da sogno ( Varenne ed Ilaria Jet ): già la sgambatura, effettuata dopo la prima corsa, aveva dato segnali positivi sullo stato di salute del portacolori della Bivans. In corsa, il suo interprete ha usato cautela nei primi seicento metri, al termine dei quali ha mosso al largo ed è andato a debellare la leader Tiffany Caf, passando chiaramente in retta d’ arrivo, mentre Today Winner Font e Therry Caf hanno dato il massimo, riuscendo a salire sul podio e a guadagnarsi la partecipazione alla finale. Il vincitore ha corso a media di 1.14.8, 44.4 a chiudere, soddisfacendo del tutto Mauro Baroncini: << Il numero ridotto di partecipanti lo ha agevolato ma questo è un gran cavallo, fa tutto con estrema semplicità, in retta d’ arrivo non ho dovuto mai sollecitarlo. E’ evidente come  abbia bisogno di completarsi fisicamente, il meglio lo darà, probabilmente, il prossimo anno >>. Un discorso a parte merita Troja d’ Asolo, favorita al gioco ed ancora una volta fallosa sulla prima piegata, impegnata, in seguito, in un clamoroso inseguimento che l’ ha portata a chiudere, da squalificata, a due lunghezze dal vincitore: l’ aitante figlia di Varenne ed Avigliana fa fatica sulle curve, soprattutto sulla prima, quando non ha ancora avuto la possibilità di sfogare la propria irruenza. Avrà molto da lavorare Holger Ehlert, sia sulla meccanica che sulla psicologia della sua allieva, ma  soprattutto dovrà avere tanta pazienza perché  siamo certi che la parte importante debba farla il tempo ( Vero, Holger? ).
Un soggetto importante è parso anche Tantalio, il vincitore della batteria A, alla sesta affermazione consecutiva, mostrando però caratteristiche diverse dai coetanei che avevano impressionato poco prima: il figlio di Le Touquet e Powerful Victory ha assunto chiaramente l’ iniziativa ed ha respinto prima il tentativo di Tinamo Jet, in errore ai trecento finali e poi quello di Tiffany Dany, avvicinatasi in retta d’ arrivo, concludendo a media di 1.14.8. L’ impressione di un soggetto molto duttile, forse un po’ pigro, è stata confermata da Roberto Andreghetti in premiazione: << Si, Ruth mi ha consegnato un cavallo che sa leggere e scrivere, si è leggermente abbandonato quando ha sbagliato il cavallo al largo ma ha ripreso ad andare quando ha sentito quella di Giampaolo. Credo che la duttilità possa consentirgli di essere competitivo anche in finale, avevo proprio bisogno di un cavallo così.. >>. Positivo l‘ esordio in prima categoria di Tiffany Dany che ha ampi margini di miglioramento, mentrel’ errore in zona traguardo di Tudor Dany Grif ha consentito a Tommy dei Ronchi di conquistare il terzo posto utile per la partecipazione alla finale del Gran Criterium. Questo allievo di Ehlert ha sbagliato nelle fasi iniziali, in seguito all’ errore di Tesoro degli Dei, e si è riproposto alla grandissima, percorrendo i rimanenti milleduecento metri in 1.27: il fatto di aver corso ferrato agli anteriori gli ha creato qualche difficoltà in più nei passaggi ma è impensabile che possa scendere in pista scalzo, in continuazione. Al trainer teutonico la soluzione, in attesa delle qualificazioni di Treviso che decreteranno la griglia di partenza della finale e sperandoche i continui impegni non deteriorino il fisico ed il potenziale di un lotto importante di due anni.

Di spalla alle qualificazioni del Gran Criterium c’ erano da vedere due prove, di pari dotazione e molto ben frequentate: la categoria A – B trovava nel favorito Pacific Model il dominatore assoluto. Presentato senza ferri da Giuseppe Trinchillo, il portacolori della Cirigliana assumeva l’ iniziativa al completamento del primo quarto e faceva selezione, percorrendo il chilometro in 1.13.6 ed i seicento conclusivi in un notevole 42.4 che gli consentiva di concludere a media di 1.12.5. Positivo il secondo posto di Paolo Om che ha preceduto l’ attendista Oxford Street, quarto Phantom dal quale ci si attendeva qualcosa in più.

Il miglio riservato a buoni tre anni veniva conquistato dalla qualitativa Sonia, una figlia di Donato Hanover e dell’ ottima Ele Code, che ribaltava il recente confronto con Sirena d’ Asolo, attuando una tattica diversa dal solito: Renè Legati preferiva non partecipare allo strappo iniziale, avanzando con gradualità all’ esterno, mentre il leader Sirio di No imponeva alla gara un ritmo discreto, chilometro in 1.14.3. Con seicento conclusivi percorsi in 43.1, l’ allieva di HolgerEhlert si distendeva alla grande, chiudendo a media di 1.13.5, nei confronti di Sirena d’ Asolo e Suricato Jet.

Brillante anche la performance di Roger Waters  che si affermava in una prova per buoni quattro anni: il Love You di Davide Di Stefano “ macinava “ il battistrada Reagan Mail e in retta d’ arrivo si difendeva dallo spunto incisivo di RorimacBaba, a media di 1.14.3. Sfortunato il favorito RonatohanoverFas che rimaneva chiuso alla corda nel tratto decisivo della contesa e poteva essere solo quarto.

Il team Finetti – Panico ha realizzato un doppio nel pomeriggio: SolitarYou Sm vinceva la prova d’ apertura, impiegata all’ estrema attesa da Romeo Gallucci mentre Pavone Jet riusciva, finalmente, a fare il netto, gestito al meglio dal proprietario, Paolo Corrado.

L’ unico successo in giornata di Enrico Bellei arrivava grazie alla debuttante Tempesta Ok, la portacolori della scuderia CMC che veniva presentata dal team Citarella – Cavagnuolo: dopo un breve errore al via che costava comunque una decina di metri, l’ elegante Love You iniziava la risalita esterna, passando in retta d’ arrivo dove si difendeva efficacemente dallo spunto di Taribo Op, a media di 1.16.6.

L’ “ aeroporto Improda “  diventava operativo nell’ handicap per anziani che chiudeva il convegno: mentre Paloma del Ronco gestiva la testa della corsa, il penalizzato Orion recuperava gradualmente il gap iniziale e si è poneva in terza pariglia esterna, posizione da cui spiccava il volo ai quattrocento finali per sottomettere l’ allieva di Minopoli. Pinar d’ Ete si rifiutava di girare in entrambe le partenze e veniva lasciato al palo, il favorito Perfect RunnerLf sbagliava sulla prima curva.

 


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Lorena Sivo classe 1968, giornalista dal 1992, Odg, Ussi, Gus Gruppo Giornalisti Uffici Stampa (FNSI), dal 1998 Ufficio Stampa e Comunicazione Ippodromo di Agnano Napoli l.sivo@ippodromipartenopei.it