Due prove del convegno napoletano vedevano protagonisti i puledri nati nel 2018: Chanel Leone, una bella saura da Nesta Effe e Obetti Holz, con una linea femminile da urlo, rappresentante del miglior sangue americano ( Speedy Scot – Star’S Pride ), si è imposta agevolmente nella prova riservata alle femmine, mani di Gaetano Di Nardo e training di Bevilacqua – Squeglia, a media di 1.18.2. Nella prova open è stato Cursuss ( Zola Boko e Model Home ) a vincere con disinvoltura, a media di 1.17.6: anche in questo caso c’è una linea femminile intrigante, la quinta mamma, Well Molded, ha prodotto Balanced Image e la sesta, Tarport Farr, ha dato i natali a Able Mission e Gettysburg. Umberto Di Vincenzo ne è allenatore – guidatore ed anche proprietario.
Big Jim Lf era chiamato a dare una prima svolta alla sua carriera, insomma, a mostrare di poter essere un cavallo di buone qualità, non solo potente: alla fine l’impegno si è rivelato semplice ma i progressi, senza alcun dubbio, ci sono stati: partenza sollecita e concentrazione mantenuta dall’inizio alla fine, siamo curiosi di vedere dove può arrivare il figlio di Oropuro Bar plasmato dal team Minopoli. Team Minopoli che ha conseguito anche la corsa clou, grazie ad Abracadabra Effe che, come vi avevamo anticipato, ha sfruttato al meglio la peculiarità di specialista delle corse con partenza fra i nastri. In sulky c’era il giovane Ferdinando Minopoli.
Nella prova d’apertura, riservata ai gentlemen, il provvedimento della Giuria di distanziare totalmente Verduzzo Jet, reo di aver danneggiato Travail Ferm sul finire della prima piegata, ha premiato la ritrovata condizione di Zambezia, ben gestita dal proprietario Giuseppe Polverino. Bambu Lux e Vincenzo D’Alessandro Jr si sono accontentati di duecento metri soltanto per risolvere la prova riservata alle femmine di tre anni: la figlia di Maharajah ha fornito un’ impressione considerevole. A Sexyqueen Par ha fatto un autentico assolo tra femmine di quattro anni: l’allieva di Ago Castaldo ha disperso le avversarie per la pista realizzando una media di 1.14.6, personale eguagliato. Le ultime due corse hanno visto la debacle dei più attesi: di ciò non hanno alcuna colpa le vincitrici, prima Zarina di Roberto e poi Bohemien Gar, anzi, bisogna riconoscere ad entrambe il merito di essersi mantenute sui rispettivi standard abituali.