I quattro successi nel pomeriggio “targati“ Finetti & Co. evidenziano ancora una volta lo splendido lavoro di questo team, ormai in auge da diversi anni e che, di recente, ha cambiato decisamente marcia, malgrado sia costretto ad operare in una realtà sempre più difficile che lascia poco spazio alla voglia di emergere. La prima vittoria è arrivata con il potente Sabaudo Luis che ha atteso alla
corda fino al chilometro, dove il leader Solar Baby esauriva la spinta iniziale, per entrare in azione e staccarsi facile vincitore a media di 1.17.2 nelle mani di Romeo Gallucci. Positiva anche la prestazione di Shumy Pride che Pasquale Palumbo conduceva alla piazza d’onore. E’ cambiato il driver, Vincenzo Luongo, ma non la sostanza con Oceania Om che ha stazionato a metà gruppo per emergere chiaramente in retta d’ arrivo, favorita dall’ andatura notevole della battistrada Pioggia Petral, chilometro in 1.14.4, che ha esaltato il proprio parziale conclusivo. La terza affermazione è giunta, a sorpresa, nel clou del pomeriggio, con Ranymede Fas, ancora Vincenzo Luongo alle redini per i colori di Francesco Gragnaniello (a proposito, l’avvocato cambia trainer con la stessa intensità di Zamparini ma adesso resterà tranquillo per un bel po’): il figlio di Ganymede non era annunciato tra i protagonisti ma il lavoro del nuovo allenatore lo ha trasformato rispetto alle ultime deludenti esibizioni, la fuga in avanti di Rico, chilometro in 1.14.5, è stato un invito a “nozze“ che ha incoraggiato la sua progressione e con seicento finali in 44.1 ha sottomesso il pur meritevole avversario, rivisto in ottimo assetto. Il vincitore è stato accreditato di un riferimento cronometrico, di tutto rispetto, di 1.14.1, un decimo in più per il battuto. Quadruplo completato da Perlalor Amnis nell’ handicap per anziani: la femmina da Toss Out era annunciata al meglio dopo un periodo non proprio brillante e di fatti, in pista, è stata particolarmente incisiva ma l’interpretazione di Romeo Gallucci ha avuto un ruolo fondamentale nel successo della portacolori di Bruno Gerini. Nella giravolta, il “Ragioniere“ ha anticipato tutti e si è presentato sui primi, passando a condurre in circa cento metri, secondo noi girando in largo anticipo, lo starter invece ha ritenuto la partenza regolare. A quel punto, è stato piuttosto semplice respingere, lungo il percorso, gli attacchi di Oxford Street, anch’ esso autore di prestazione maiuscola, concludendo a media di 1.15.9 sul doppio chilometro.
Di spessore il secondo successo nelle ultime due uscite di Seppia, un’ elegante Pine Chip della scuderia Leonardo, presentata da Antonio Chiaro e guidata da V.P. Dell’ Annunziata, capace di vincere in solitudine, circa cento metri di distacco con il secondo arrivato sul traguardo, a media di 1.15.9.
L’altra prova per tre anni è stata conseguita da Sovrana Par che Giorgio D’ Alessandro ha portato per le vie più brevi, approfittando di una serie di varchi che le hanno consentito di ritrovarsi al comando in retta d’ arrivo e di respingere Stefano Hp fin sul traguardo. La favorita Superelena Febi ha recuperato da una rottura iniziale, conquistando la terza moneta.
Romanov Bi ha doppiato il successo di Aversa, ancora in percorso d’ attesa, emergendo per distacco, a media di 1.16.8 sul doppio chilometro, nelle mani di Fabrizio Martinelli. Delusione per il favorito Rivarco, di galoppo ai seicento finali quando era leader incontrastato.
Chiusura nel segno di Gennaro Riccio e Rosemary Baby, capaci di primeggiare, a sorpresa, nei confronti di Rugiada Luis e Reginaprincy.
EMILIO MIGLIACCIO