Unicka e Gianluca Lami
Unicka di nome e di fatto: la figlia di Love You della scuderia Wave prosegue a Napoli la sua suite di vittorie otto consecutive dopo il quarto posto del debutto, ancora una volta in sediolo Eric Bondo dopo la parentesi di Enrico bellei nel nazionale Filly “Enrico era a piedi e non mi andava di mettere u un altro catch driver, con lei ho un rapporto speciale e quindi l’ho guidata io” Questo il serafico commento di Erik Bondo in premiazione…
Ma sapevi che questa volta avevi tutto da perdere e nulla da guadagnare salendo in sulky in questa corsa? “Certo (sorride n.d.r.) ma è il nostro lavoro e soprattutto ti posso dire che ero talmente fiducioso sulle possibilità della cavalla che non mi sono mai posto il problema.”
Anche quando ai 600 finali ti ha sbagliato un cavallo davanti, Unicka non ha battuto ciglio…
“forse mi sono impressionato più io di lei (ride ancora n.d.r.)… No, scherzi a parte mi sono solo preoccupato di tenermi largo e quando è giunto il momento siamo andati per nostro conto.”
Quando deciderai di aprire il confronto con i maschi? “Per adesso abbiamo il Campionato Femminile al Garigliano cui lei è qualificata di diritto. Per il resto è evidente che se le condizioni saranno ancora queste si andrà al marangoni e poi a Roma…
Gianluca Lami e la signora Giovanna stravedono per la bionda figlia di Love You: se l’accarezzano la baciano e soprattutto quando ne parlano gli occhi sprizzano felicità… “E’ vero – afferma Gianluca Lami – E’ una gran cavalla e lo sta dimostrando passo dopo passo, ma credetemi, deve ancora crescere e maturare per questo abbiamo deciso, anzi io che di solito lascio fare tutto all’allenatore questa volta ho chiesto di andare ancora più per gradi: E’ ovvio che l’obiettivo sia quello della prima domenica di ottobre, ma il confronto ci sarà quando saremo realmente pronti per cui adesso andremo al Garigliano epoi si vedrà.”
Non è facile però rinunciare a confrontarsi per monete molto più importanti sapendo di potersela giocare… “E’ una filosofia anche questa. In questo caso abbiamo ritenuto fosse giusto così. Per certi impegni ci vuole un fisico predisposto ad affrontarli e non volevamo che magari una buona prestazione contro i maschi potesse pregiudicare il rendimento futuro della cavalla. Guarda la fiducia è tanta per cui siamo certi che al momento opportuno sapra’ giocarsi le sue chances.”
luigi migliaccio
Antonio Esposito 90
Alla faccia di Italia-Germania, dei rigori, dei balletti di Zaza e del finto scavino di Pellè! Proprio mentre in Francia si consumava l’ennesima beffa calcistica dei colori azzurri. In mezzo alla pista di Agnano si celebrava una vittoria della volontà, del cuore e, diciamolo della professionalità di Pasquale e Antonio Esposito che hanno portato UrsaCaf a vincere il Gran Premio Città di Napoli, una vittoria che ha fatto piacere a tanti e che ha visto catapultarsi in pista per la premiazione una pattuglia di irriducibili appassionati del cavallo pronti a rinunciare a seguire la Lotteria dei rigori che si stava consumando con esiti nefasti nel medesimo istante.
Un Pasqualino quasi in lacrime, un Antonio invece, all’apparenza, ma per chi lo conosce bene solo quella, estremamente freddo. “Sapevo che la cavalla era in grande ordine, te lo avevo detto dopo la sgambatura che avrebbero dovuto fare i conti con noi e questa volta ci ha anche favorito il gran ritmo di gara imposto da Giampaolo (Minnucci n.d.r.).”
Questa volta non hai voluto correre rischi e sei venuto via per tempo… “Certamente l’esperienza di Milano ce la siamo portata dentro per un po’ di giorni,. C’è da dire che questa volta è stato anche più semplice visto che si andava venoci e non da 1.17 al km per cui si era tutti ammucchiati.”
SI temeva che la cavalla fosse più una migliarina e invece ha smentito tutti… “Devo essere sincero, questa è stata spesso una divergenza di idee tra me e mio padre. Io ho sempre creduto che potesse allungare la distanza. Certo ora è maturata e la cosa le è venuta più semplice. Ma poi considera che lei ancora corre con tanto peso sotto i piedi (porta le cosiddette gomme napoletane n.d.r.) non è facile fare certe prestazioni con questo assetto speriamo in futuro di poterla alleggerire.”
Quale sarà il programma? “Mi piacerebbe fare il Campionato Femminile del Garigliano. La cosa che mi disturba un po’ è il fatto che debba affrontare la qualificazione visto che purtroppo non è ammessa di diritto e metterci un’altra corsa in mezzo non è proprio il massimo. Vedremo tra qualche giorno verificando le condizioni.”
DIEMME
Gran Premio Città di Napoli e Filly
Soffocato dai rigori di Italia-Germania, annichilito dall’assenza di un pubblico che ha preferito l’hd di casa propria al maxi schermo allestito anche con un meritorio sforzo economico dalla Ippodromi Partenopei, il Gran Premio Città di Napoli ha comunque fornito un ottimo spettacolo tecnico e soprattutto un paio di verdetti, stagionali e sempre controvertibili s’intende, per questa generazione 2013.
Ha vinto UrsaCaf, ha vinto Antonio Esposito, 26 anni sembra poco , ma è importante, con l’ausilio del padre Pasquale che in un’intervista in tempi non sospetti, qualche mese fa ci aveva detto a chiare note che sarebbe stato giusto lasciare le redini al rampollo di casa proprio per la grande dimostrazione e la grande crescita che il giovane professionista partenopeo aveva posto in essere negli ultimi tempi.
Già dai tempi del Gran Criterium Filly vinto, guarda caso, battendo proprio Uma Francis, si era intuito che la figlia di Exploit Caf avesse a disposizione mezzi interessanti. Si temeva un po’ per la tenuta sulla distanza poi sono arrivati il terzo posto nel Giovanardi, il quarto sfortunato nel Nazionale e ora questa vittoria sulla pista di casa a confermare che UrsaCaf è sicuramente in grado di difenderele proprie chances anche sul doppio chilometro.
A Napoli Ursa e il team Esposito si sono ripresi un po’, forse anche con gli interessi, quello che avevano lasciato sulla pista della Maura nel Nazionale. Eppure le cose non sono andate proprio come preventivato alla vigilia. Autore di una sgambatura superlativa, dopo la quinta corsa, Antonio Esposito era comunque apparso estremamente fiducioso anche se pensava di doversela vedere in partenza con Unno del Duomo e al limite cedere strada all’allievo del duo Andrea (Sarzetto-Farolfi), invece la corsa nella sua fase iniziale è stata molto movimentata tant’è che nello spazio di 600 metri sono stati ben quattro i cavalli avvicendatisi in testa. Ursa, nonostante il numero alla corda dal quale non è mai facile scattare, allo stacco era davanti, ma dopo pochissimi metri si è profilata all’esterno la sagoma di Uragano Trebì, partito veramente molto forte e al comando sulla prima curva. Dopo 300 metri era Unno del Duomo, rimasto all’esterno a muovere e a completare il sorpasso al paletto dei 400 metri a quel punto toccava a Giampaolo Minnucci e a Uno Italia, rimasti scoperti, andare a loro volta a chiedere strada e issarsi al comando del plotone già al paletto dei 600 metri che erano nel frattempo volati via in 42.1. Così dal voler provare a correre al comando, “Totò” si è ritrovato in quarta posizione alla corda e a diverse lunghezze dalla testa della corsa: c’era di che lasciarsi sopraffare…
Una volta passato in testa GPM non fermava e proseguiva a scandire frazioni importanti, basti pensare che il km dopo i 100 iniziali andava via a media di 1.11.5 edè li, che probabilmente chi era dietro ha cominciato a fare un pensierino ad un risultato importante. Era evidente che il rallentamento potesse arrivare da un momento all’altro e infatti la curva di destra, ovvero i 200 metri subito dopo il palo, venivano percorsi in 16 secondi. A quel punto il giovane Esposito, memore probabilmente anche di quanto era accaduto alla Maura, decideva di anticipare tutti e scoprirsi per primo, ovvio segno della grande fiducia riposta nella condizione della sua allieva. Mossa rivelatasi vincente perché offriva la schiena a Usque Dl che a sua volta anticipava Uma Francis la quale era costretta in curva in una terza ruota che, visto l’epilogo, si è rivelata fatale dal momento che sul palo UrsaCaf ha conservato un vantaggio davvero minimo con quattro cavalli in un fazzoletto.
LE RAGAZZE DEL 2013
Fin qui la cronaca di una corsa sicuramente spettacolare e avvincente, ma l’analisi è molto più complessa e parte da una generazione 2013 che sta esprimendo in questa fase della stagione il meglio con le femmine.. Del ruolino di marcia di UrsaCaf abbiamo già detto, ma questa Uma Francis merita davvero gli onori delle armi e a sua volta può mettere sul piatto della bilancia una serie di prestazioni davvero interessanti esplicitate al meglio da una vittoria e un secondo posto in due gruppi 1 a distanza di due settimane. Per lei l’handicap della partenza lenta sulla quale indubbiamente ci sarà da lavorare. In ogni caso ai vertici in qeusto scorcio di stagione ci sonodue figlie di Exploit Caf, stallone che con le femmine sta evidenziando una produzione davvero interessante. E poi non va dimenticata Unicka che per ora ha scelto il circuito alternativo dei “Fillies”, ma che potrebbe sicuramente battersela con grandi chances anche nella categoria “open”.
Hanno comunque corse benissimo sia Uragano Trebìche Uno Italia. Il primo è entrato nello strappo iniziale ed è ancora vitale in arrivo dove conquista un terzo posto praticamente auna testa da chi vince. Peccato che il suo status di castrone gli vieterà molti altri appuntamenti importanti, ma è un cavallo solido che merita comunque attenzione anche in prospettiva. Uno Italia “ha fatto” la corsa e alla fine è ancora li, quarto, a poche decine di centimetri da chi vince. Forse la più bella prestazione del Conway Hall della scuderia Giovane Italia che ha sicuramente margini di miglioramento soprattutto dal punto di vista delle gestione caratteriale in corsa.
DELUSIONE UNNO
La nota negativa non può che essere quella di Unno del Duomo, Andrea Farolfisi era dimostrato estremamente fiducioso: “A Milano abbiamo avuto un problema di muscoli e di liquidi, ma lo riproponiamo a distanza di quindici giorni certi che sia stato tutto risolto e che sia un altro cavallo…” Queste erano state le dichiarazioni del precorsa e la guida è stata proprio confidente in tal senso. Pronti a sfondare dopo quattrocento metri. Ma poi il copione di Milano si è ripetuto, anzi, se vogliano è andata ancora peggio visto che la resa questa volta è avvenuta molto prima rispetto alla Maura. “Non so cosa dirti – il laconico commento del suo interprete – il cavallo anche a sgambare era molto meglio di quello di Milano, sembrava il solito Unno. A noi sembrava tutto a posto, ma è evidente a questo punto che ci sia un problema per cui ora andrà subito in clinica per una serie di accertamenti.” Un vero peccato e ovviamente l’augurio è quello di ritrovare al più presto un ottimo protagonista della generazione.
Gli altri hanno di fatto partecipato a un’altra corsa, un po’ in tono minore rispetto alle attese Usque Dl che ha tentato la sortita anticipando Uma Francis, ma si è esaurito molto presto. L’ultimo dei premi è andato a Uconnway che nel finale ha preceduto UpperDany, ma per il momento entrambi sembrano ancora una spanna al di sotto delle ragazze terribili…
Luigi Migliaccio