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I mattatori del lungo convegno napoletano sono stati Finetti – Panico  e Giorgio D’Alessandro Sr: i “ Chiattoni Animati “ hanno cominciato con Rom Guasimo, affidato come al solito al bravo Romeo Gallucci, che è emerso chiaramente in categoria F, a media considerevole di 1.13.3. La seconda affermazione è arrivata con l’attesissima Tuscania Pal, alla ricomparsa da luglio, capace di esprimersi in coast to coast a media di 1.12.6, ottocento conclusivi in 55.6. Completamente ritrovata la figlia di Nad Al Sheba che ha consentito il doppio al “ Ragioniere “, molto schietto in premiazione: << Quando ti viene affidata una cavalla come Tuscania Pal devi metterci poco del tuo, fa tutto da sola; parte, ferma e accelera come se fosse telecomandata >>. Positiva e concreta, come al solito, Tursiope Jet che ha conquistato la piazza d’onore, difendendosi dall’affondo di Terra dell’ Est, quest’ultima pronta per un risalto pieno. Siento ha completato il triplo per un team sempre un auge: il figlio di Felix del Nord è stato gestito sapientemente, in percorso di testa, dal proprietario Luigi Farina che l’ha portato a completare il chilometro in 1.15.0 e con seicento conclusivi in 42.9 ha respinto l’attacco portatogli da un coraggiosissimo Prison Mack, a media di 1.13.7.
Il “ Caterpillar “, al secolo Giorgio D’Alessandro Sr, ha lasciato le guide di Truman Luis ad un catch d’eccellenza come Antonio Di Nardo per la finale dell’ Handicap d’Inverno: il figlio di Ganymede e Griffin Baby, penalizzato di quaranta metri, ha dovuto tirar fuori una prestazione strepitosa per venire a capo della situazione, chiudendo a media di 1.13.7 sul doppio chilometro. Ottimali le prestazioni dei tre anni, Vecio Fks e Very Nice Gifar, che hanno preceduto Rorimac Baba e un po’ più lontano, Unica Dibielle, la migliore dei quattro anni che partivano al nastro intermedio. Sempre per il Caterpillar è tornata al successo Venus Gar ( 1.14.9 ), Varenne e First Lady Gar, che Pier Luigi D’Angelo ha impiegato senza troppi tatticismi, al comando e pedalare, rispettandone le caratteristiche attuali.
La bionda Zoe dei Veltri ( Varenne e Rosita dei Veltri ) ha conquistato il secondo successo in carriera su tre uscite, a media di 1.16.7, partendo dalla seconda fila, con il piglio della cavalla di qualità, a tutto merito di Giorgio D’Alessandro Jr che la interpreta e papà Vincenzo che la segue quotidianamente. Il declassato Teodoro ha largheggiato in categoria E, a media di 1.14.1 sul doppio km, approfittando pure di uno svolgimento movimentato che ne ha esaltato le caratteristiche; in sulky Vincenzo D’Alessandro Jr, al training il fratello Raffaele.
 In categoria G ha sorpreso Oltre Code ( 1.15.3 ), nuovo training “ marino “di Antonio Improda e guida sempre ispirata di Peppe Maisto, che non vinceva addirittura dal 25 agosto 2012, oltre cinque anni, se non è un record poco ci manca.
Spodestato ventiquattro ore prima dal titolo virtuale di primatista della generazione, l’imbattuto Zippy Freedom Lf ha dimostrato di essere più orientato verso fatti concreti, quelli che producono moneta, conquistando il Criterium Partenopeo Memorial Andrea Maisto, corsa che ha ricordato un proprietario ed allevatore di vecchia data, oltre che abituale frequentatore del parterre napoletano: il figlio di Ideale Luis e Over the Pain Lf ha assunto l’iniziativa sulla rottura di Zoe Grif Italia ed ha graduato a piacimento fino al chilometro, percorso in 1.17.0, per allungare nella fase successiva, sotto la spinta di Zorro Ido, e concludere con seicento metri in 43.3, a media di 1.15.2. L’ospite Zefiro dei Cedri ( 1.15.2 ) ha tentato l’attacco al vincitore, chiudendo a meno di mezza lunghezza e precedendo Zefir Gar ( 1.15.3 ) e Zorro Ido ( 1.15.4 ), terminati vicini. In premiazione, grande soddisfazione nel team del vincitore che difende i nuovi colori della scuderia Rean, cari all’avvocato Gagliardi al quale è spettato un viaggio/soggiorno a Parigi in occasione del Gran Prix d’Amerique, messo in palio dalla famiglia Maisto. Ferdinando Minopoli invece ha dovuto accontentarsi di un trofeo ma non c’è nulla che possa valere più del primo successo di rilievo della carriera: << Si, sono contentissimo del risultato, una volta al comando ho badato soprattutto a non lasciar spazio a Zefiro dei Cedri che era posizionato nella mia scia, e un occhio l’ho dato anche a Zefir Gar con mio fratello. Zippy è molto duttile e professionale, le aspettative sono alte >>. La nostra impressione è stata che, pur vincendo, non fosse il puledro ammirato quest’estate, meno esplosivo e soprattutto con qualche difficoltà di meccanica; d’altronde, quando si vince pure “ giocando “ meno bene, significa che si è proprio buoni. Zefiro dei Cedri ha mostrato grande duttilità, forse gli manca ancora il cambio di marcia repentino ma è un puledro di sicuro avvenire. Zefir Gar ha fatto dei passi avanti rispetto all’ultima uscita dal punto di vista caratteriale, sulla chiusa in 43.3 ha guadagnato qualcosa su tutti, comunque c’è ancora tanto lavoro da fare sul figlio di Varenne. Positivo come al solito Zorro Ido, l’unico che ha avuto il coraggio di muovere al largo del battistrada, restando in quota fino in fondo. La regolare Zagabria Mail ha completato il marcatore, mentre sia Zingaretti Grif  ha sbagliato in retta d’arrivo quando era lontano dai primi. Discorso a parte merita Zoe Grif Italia: l’allieva di Massimo Barbini già in sgambatura aveva accennato qualche leggera difficoltà di meccanica e dopo lo stacco, nel tentativo di respingere il vincitore, è saltata via. E’ stato da “ circoletto rosso “ l’inseguimento effettuato, una volta ripreso il trotto, senza che il suo interprete le chiedesse troppo; sul nostro cronometro c’è 1.28.3 per gli ultimi milleduecento metri, misura che da ampio conforto sulle qualità della figlia di Ready Cash.

 


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Emilio Migliaccio classe '71, ex driver, dal 2012 è il corrispondente da Napoli per Trotto & Turf. Collabora come opinionista con Ippodromi Partenopei ed Ippodromi Meridionali.